lunedì 14 gennaio 2019

Che tutto vada bene


"Pulsate, stelle felici, a tempo con ciò che è sotto di voi,
Pulsate con il mio cuore, più lieto di qualsiasi cuore
Lieto, eccetto che per alcuni segnali nascosti di dolore
che sembrano attirarmi – ma non deve essere così:
che tutto vada bene, che vada bene."

Alfred Tennyson, poeta inglese del 1800, racchiude in poche righe tutto quel che sto vivendo in questo periodo. Angoscia, paura, sofferenza, dolore.
Eppure il mio cuore è lieto, perché non sento di avere il diritto di lamentarmi quando al Mondo c'è chi vive con più angoscia, paura, sofferenza e dolore di me.
Mi auguro solo che tutto vada bene. 

P.S. Ho tutte le intenzioni di riprendere in mano il blog come si deve, spero di riuscirci (magari una volta superato questo periodo).

lunedì 18 dicembre 2017

Star Wars: Gli Ultimi Jedi, cosa ne penso in 5 punti (SPOILER)


Dopo tempo immemore torno a scrivere sul blog. Era un po' che mi ronzava in testa l'idea di riprendere e aspettavo il momento giusto per farlo. L'occasione si è presentata con il nuovo Star Wars: Gli Ultimi Jedi, di cui sento di voler dire la mia per chiunque abbia il desiderio di leggermi. Ma soprattutto per me, perché a distanza di tempo mi ricapiterà sotto mano quello che ho scritto e potrò dire "certo che ero un pirla a pensarla così" oppure "ci avevo visto bene". Sì, perché sono dell'idea che per giudicare un qualsiasi film, o perlomeno per farlo come Cristo comanda, una sola visione non sia il più delle volte sufficiente. Star Wars: Gli Ultimi Jedi è stato un episodio bello, con tanti colpi di scena e sequenze spettacolari da farmi praticamente volare le oltre due ore e mezzo di pellicola, in cui viene raccontato il proseguo delle vicende dirette da Abrams. Il cambio di regia si nota un sacco, e qui comincio con le 5 cose che ho da dire, o meglio, da ridire. Nonostante abbia trovato Episodio VIII un film piacevole e coinvolgente, non ho infatti tanti complimenti da fargli (purtroppo).


  • REGIA E SCENEGGIATURA: Mentre Abrams era stato a mio avviso paraculo nel realizzare una copia praticamente spudorata di Una Nuova Speranza, o comunque nel ripercorrere la struttura narrativa di Episodio IV, Johnson decide di osare staccandosi totalmente da certi stilemi. Una scelta coraggiosa che però non paga, a mio avviso; perché nel nuovo film si percepisce "troppo poco Star Wars". Ah, se ve lo state chiedendo non ho osannato Il Risveglio della Forza, tutt'altro.
  • HUMOUR: Mi è sembrato un crossover tra Star Wars e Guardiani della Galassia, con battutine e gag assolutamente disneyane anche nei momenti in cui non ce ne sarebbe stato bisogno (vedi Luke che lancia via la spada laser). Un po' forzate. In Star Wars lo humour c'è sempre stato, basti pensare a Ford e alle sue facce, ma qui è completamente diverso, meno sottile se vogliamo. Mi aspettavo che da un momento all'altro saltasse fuori Groot :\
  • KYLO REN: Rimarco il mio profondo odio nei confronti di Ben Solo, perché sebbene sia stupido aspettarsi un altro villain come Vader (inimitabile), perlomeno c'è da pretendere un villain. Ben, più che tormentato mi sembra bipolare: un attimo prima sclera perché vuole essere un cattivo cazzutissimo come suo nonno, quello dopo esita nel premere il grilletto per far fuori la madre. Dopo aver fatto secco il padre. WTF?! Qualcosa non torna. Forse c'è qualche falla nella scrittura del personaggio? Andiamo a vedere più a fondo. Possiamo comprendere benissimo che Ben sia passato al Lato Oscuro perché si è sentito tradito dal suo maestro. Un colpaccio trovarselo davanti con la spada laser pronto a farti secco mentre dormi. Ma Luke dichiara di aver avvertito l'oscurità dentro di lui ancor prima. Per quale motivo? Mishtero. Non scherziamo dai, il figlio di Han e soprattutto di LEIA non può essere villain a random, o solo perché è una groupie del nonnino. E poi uno che dovrebbe essere cazzuto come lui, o almeno così lo fanno apparire nella scena in cui inspiegabilmente fa fuori uno Snoke che fino a quel momento lo aveva del tutto controllato e gestito (scelta opinabile quella di eliminare Snoke, ma ok), non può farsi fottere bellamente da una cazzo di proiezione. Cioè, è poco credibile, suvvia. E tutte le scene di connessione tra lui e Rey che manco FaceTime le ho trovate abbastanza patetiche. Va bè, andiamo avanti.
  • AMBIENTAZIONI: Altra cosa che manca, cazzo, a Star Wars: Gli Ultimi Jedi. A parte lo spettacolarissimo pianeta di sale che vediamo nelle battute finali del film e il casinò cosmico, non c'è il solito tour di pianeti e ambientazioni, manca l'avventura in giro per la galassia e tutto il film è relegato all'isolotto in cui si è ritirato Luke e agli interni di astronavi.
  • ROGUE ONE: Uscire dopo Rogue One non ha aiutato affatto, perché lo spin-off aveva in qualche modo alzato l'asticella e le aspettative. Problemino.

Dopo tutto questo ci tengo a ribadire che Star Wars: Gli Ultimi Jedi è un gran bel film, con battaglione spaziali memorabili e scene da blockbuster che ci piacciono tanto. Come ogni pellicola della saga, lo rivedrò probabilmente un sacco di volte, e mi auguro davvero di individuare tante cose belle nelle prossime visioni (molte ci sono, e sono evidenti, ma ho preferito passare oltre per fare il criticone deluso, sì :3 ).

See ya!

giovedì 3 novembre 2016

UNTIL DAWN, il gioco horror sull'Effetto Farfalla



Al Romics dello scorso mese (domenica 2 ottobre), ho trovato con mio fratello Until Dawn a un prezzo stracciato: 20 euro. Senza pensarci due volte lo abbiamo preso, perché non avevamo avuto modo di giocarci quando uscì. A casa nostra (o meglio, quella della mia famiglia d'origine visto che ormai sono un uomo sposato e_è ), è da sempre tradizione giocare tutti insieme ai survival horror: io, my bro, i miei cugini, fidanzate e anche il gatto volendo. Tutto parte da uno che scrive "Oh, oggi giochiamo?" e ci si riunisce davanti alla Play per andare avanti e vedere quello che succede, un po' come fosse un film. D'altro canto non tutti giocano, qualcuno viene solo per guardare e godersi la storia. Gli altri a turno si passano il controller, procedendo un po' ciascuno.


Until Dawn voglio definirlo un minestrone saporito. Gli sviluppatori hanno preso in prestito un sacco di cliché dei film horror e li hanno amalgamati con grande maestria. Ho colto - da appassionato del genere - riferimenti a La casa, Ouija, Saw, Venerdì 13 e The Descent, ma non scriverò quali per evitare fottutissimi spoiler (se volete saperne di più scrivetemi in privato). Il gioco si ispira anche a quei b-movie, fra tutti la celebre saga di Scream, che si fanno proprio gioco dei luoghi comuni del genere horror. Ecco allora che, tanto per cambiare, i personaggi si dividono per esplorare in solitudine proprio nel momento sbagliato, aiutando non poco il killer nella sua opera di uccisione seriale. Come struttura di fondo somiglia a Heavy Rain & Co., una via di mezzo fra film e videogioco con un finale multiplo determinato dalle decisioni del giocatore. Più che film, serie TV direi. Il racconto è infatti diviso per capitoli, con tanto di riassunto delle puntate precedenti come fosse la prima stagione di un telefilm. Dando al giocatore la possibilità di compiere scelte fondamentali che condizionano l'evolversi della storia, si può arrivare all'alba con tutti i protagonisti in vita, oppure con tre, quattro o uno solo. È l'effetto farfalla il fulcro del gioco ("il battito di ali di una farfalla è in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo").



Per quanto riguarda la qualità della scrittura poteva essere fatto di meglio. È un horror un po' troppo adolescenziale, con dialoghi che risultano a volte banali. Oltretutto, per essere un gioco solo single player, di cali di framerate ce ne sono davvero tanti. Nel complesso è un prodotto che va preso come qualcosa "da guardare" più che "da giocare", solo entrando in questa ottica si può godere appieno dell'esperienza che offre. Per quanto mi riguarda, gli do un 8 :D